La batata si raccoglie da agosto a ottobre, dipende dalla varietà, da quando viene iniziata la coltivazione e dalle condizioni climatiche, in ogni caso prima del gelo.

Viene raccolta quando la maggioranza delle radici ottiene la dimensione desiderata (più di 150gr), generalmente, a seconda della varietà, da 100 a 130 giorni dopo la piantagione. In ambienti umidi si raccomanda la raccolta anticipata per evitare la formazione di batteri. Dopo la raccolta le radici devono essere lavate, pulite e poi devono asciugarsi per 3 giorni per ripristinare gli eventuali danni creati con gli strumenti di raccolta.

In condizioni ottimali, da una pianta dovremmo ottenere circa 3 chili di batate. In realtà è stato riscontrato che da una piantina, coltivata nel proprio giardino, possiamo ricavarne dai 1,5 ai 2 chili. I tuberi possono essere raccolti manualmente o mediante la strumentazione, però si deve prestare attenzione al possibile danneggiamento della pianta.

Si consiglia di scegliere le radici danneggiate per il consumo immediato e le altre per la conservazione in un luogo caldo (l’ideale sarebbe tra 27 e 32 gradi e dove c’è elevata umidità dell’aria, per almeno 5-6 giorni, oppure più a lungo se il luogo di conservazione ha una temperatura più bassa).

Per la lunga conservazione le batate devano essere stoccate ad una temperatura tra i 13 e i 16 gradi. State attenti che la umidità dell’aria sia compresa tra 45 e 70% per tutto il tempo della conservazione affinché le radici non perdano l’umidità. Durante la conservazione lo spazio dove vengano posizionate le batate deve essere areato.

La batata preparata subito dopo la raccolta ha il sapore d’amido, mentre se viene lasciata riposare diventa più dolce perché l’amido gradualmente si trasforma in zucchero.

Non conservate le batate nel frigorifero perché diventeranno dure e avrebbero un odore sgradevole.